Bloque de Latinoamericanos y Latinoamericanas

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1 MAYO:DIA DE LA LUCHA INTERNACIONALISTA DE LAS Y LOS TRABAJADORES

El bloque latinoamericano es un espacio de confluencias en el que participan movimientos sociales, políticos y compañer@sa título personal, tanto de Nuestra América, como catalanes que apoyan nuestras luchas. La causa que nos impulsa es abonar a un espacio colectivo, abierto a una participación amplia donde se fortalezcan tanto los lazos que nos unen a la lucha de la sociedad catalana como a las luchas que se llevan a cabo en los demás países del mundo. Somos Internacionalistas.
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Telecronaca di una finale annunciata

jenny257x250Cronache. Cronaca nera, cronaca calcistica. Decine di migliaia di tifosi defluiscono verso lo stadio Olimpico. Finale di coppa Italia, fine della coppa. Italia alla fine. Un parcheggio zona stadio. Un’aggressione. Scontri. Feriti. Bombe carta. Il giorno dopo poi bombe sulla carta. Stampata. Scontri. Qualcuno spara. Qualcuno cade. Ferito. Quasi morto. L’aggressore (gli aggressori?) scappa. Non prima di aver dato fuoco alle polveri. Non prima di essere stato a sua volta ferito. Da un parcheggio all’ospedale. La massa dei tifosi continua a defluire verso lo stadio. Che si riempie. Anche di giornalisti, di personalità istituzionali. Di starlettes conosciute e facce patinate.

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Il Miracolo che Giovanni Paolo II non volle fare.

gp2_romero310x250 Nella primavera del 1979, l’arcivescovo di El Salvador, Oscar Romero, si recò in Vaticano: chiese, implorò, mendicò un’udienza presso il Papa Giovanni Paolo II.
“Aspetti il suo turno”.
“Non si sa”
“Torni domani”.

Alla fine, mettendosi in fila con gli altri fedeli che attendevano la benedizione, Romero sorprese sua santità e poté rubargli qualche minuto.

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ALBA Dieci anni del processo latinoamericano per la costruzione di un’area anticapitalista in America Latina

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“….Le nostre frontiere non sono confini geografici, sono frontiere di classe, sono frontiere rivoluzionarie, sono frontiere ideologiche!….”

Venerdì 28 Marzo alle ore 17
Garage Zero via Treviri
(parc
heggio Largo Spartaco, M Numidio Quadrato)

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SARDEGNA CHE RESISTE

L’Associazione Italia Nicaragua Circolo Leonel Rugama

SpaziOxygene


Centro Internazionale Crocevia

1marzo350x597Sabato 1 Marzo

vi invitano ad una serata di conoscenza e solidarietà:


SARDEGNA CHE  RESISTE

A profanare la Terra Sarda e i diritti di chi la abita non sono soltanto gli

eventi atmasferici ma soprattutto e da sempre gli altrui profitti.

 

 

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Elezioni e controffensiva imperialista nel Salvador e in Costa Rica

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Angel Guerra Cabrera | Rebelion

I governi e le forze che in America Latina e nel Caribe si oppongono in qualche maniera al neoliberismo sono oggetto di una forte controffensiva da parte degli Stati Uniti, del capitale finanziario e delle oligarchie locali. 
Anche se ha componenti economiche, cospirative e militari, una parte importante di questo attacco si sviluppa attraverso un esercito mediatico.

Un esempio è la percezione stereotipata delle economie di Argentina e Venezuela. 
Anche se le loro monete sono sotto attacco delle grandi corporazioni e dei fondi di investimento, in entrambi i casi la mafia mediatica offre un’immagine caotica e distante dalla realtà (http://www.rebelion.org/noticia.php?id=180372)

Vale la pena sottolineare che la controffensiva non solo vuole abbattere i governo che rifiutano il neoliberismo o non applicano la sua peggiore versione e cercano relazioni fraterne con Alba. 
Cerca anche di impedire che continuino a governare, o arrivino al governo, le forze che appoggiano queste politiche.

In questo contesto si sono tenute il 2 febbraio le elezioni generali nel Salvador e in Costa Rica, paesi che dipendono molto dagli USA e che hanno firmato il Trattato di Libero Commercio (TLC) tra Stati Uniti e Centroamerica e Repubblica Dominicana. 
Sia il Salvador, dove dal 2009 governa il partito ex guerrigliero Frente Farabundo Martì para la Liberacion Nacional (FMLN) come in Costa Rica, governata fino a prima di queste elezioni dal bipartitismo del Partito di Liberazione Nazionale (PLN) e il Partito Unito Social Cristiano (PUSC) – entrambi neoliberali – ci sarà un secondo turno in quanto nessuno dei contendenti ha raggiunto la quantità di voti necessari per la vittoria al primo turno.

Il candidato del FMLN, attuale vicepresidente ed ex comandante guerrigliero Salvador Sanchez Ceren, si è fermato ad un solo punto dal 50% necessario, con 10 punti di vantaggio sul secondo arrivato Norman Quijano, anticomunista convinto e appartenente ad Arena, partito fondato dal maggiore Roberto d’Abuisson, mandante dell’assassinio di Monsignor Oscar Arnulfo Romero (1980) e dei numerosi crimini commessi dagli squadroni della morte. 
A nulla è servita la campagna di fango orchestrata da Juan Josè Rendon, assessore politico di Quijano, di Henrique Capriles e di altri politici neoliberali.

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