RAÌS RAID

libyacollage3Quale decisione sarebbe mai potuta uscire dalla convention parigina riunita a discutere sulle sorti della umanità?

 

La più immediata, la più rinunciataria, la più codarda.
Un consiglio di sicurezza che ha decretato la insicurezza internazionale. Oramai da anni siamo abituati alla calcolata incapacità di valutare le crisi internazionali da parte degli organismi preposti a risolverle. Kosovo, Iraq, Afghanistan, tutta una sequela di crimini del diritto. A danno delle popolazioni, a vantaggio del profitto.

 

Nessuna persona dotata di un minimo di buon senso (ce ne sarà ancora in giro?) e di una minima conoscenza di ciò che succede appena al di fuori dei nostri cortili, ha mai ritenuto opportuno schierarsi dalla parte di un satrapo come Gheddafi. Non fosse stato sufficiente “assistere” alle celebrazioni in suo nome in occasione delle sue sobrie recenti visite in Italia, basterebbe scorrere anche velocemente il suo curriculum; dalle origini nasseriane – socialiste alla barbarie pseudo-nazionalista degli ultimi venti anni.
Come più spesso si è ricordato, la posizione geografica della Libia ha generato il mercimonio delle migrazioni su cui il Colonnello ha costruito la sua nuova immagine, così tanto gradita alla UE e agli USA. Lucrare sulle povertà della superficie per godere delle ricchezze del sottosuolo. Respingimenti, lager, torture, tutto possibile in nome del petrolio.
 

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Campo di lavoro Agosto 2011

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La nostra Associazione intende promuovere la conoscenza reciproca fra i due paesi e sviluppare una attiva e concreta solidarietà con il popolo nicaraguense.

A tal fine organizza viaggi e campi di lavoro a sostegno concreto della popolazione nicaraguense.

CAMPO DI LAVORO AGOSTO 2011 DAL 3 AL 20 AGOSTO

 

Sono alcuni anni che il circolo di Roma ha scelto di seguire e sostenere il lavoro che sta portando avanti l’associazione La Ceiba, presente in Nicaragua da quasi 10 anni.

La Ceiba concentra le sue energie nel sostegno di due comunita’ di campesinos presenti sull’Isola Zapatera, formate in maggior parte da ex combattenti sfuggiti alla re-contras.

Il lavoro della Ceiba non si esaurisce nella realizzazione di singoli progetti ma nel sostegno di un lungo e lento processo di cambiamento.

Descrizione

Il campo di lavoro si svolgera’ dal 3 al 20 agosto nella comunita’ El Morro, sull’Isola Zapatera, nel Lago Nicaragua(Cocibolca).

Ritrovo a Managua entro il 2 Agosto 2011.

I primi giorni saranno dedicati ad incontri con realta’ di base nicaraguensi, organizzate e coordinate dal nostro referente a Managua.

I successi giorni si trascorreranno presso la comunita’ El Morro, dove i “brigatisti” parteciparanno alla costruzione/sistemazione di strutture quali impianto idrico, struttura abitativa rurale (dal 7 al 19 Agosto compreso)

Per la partecipazione al campo non si richiedono particolari specializzazioni. 

Costi

Oltre al costo del biglietto aereo sono previste le seguenti spese:

– 100 euro: iscrizione e kit materiale informativo

– 380 dollari: copertura spese vitto, alloggio, trasporto per la durata del programma (dal 3 al 21 Agosto). Somma da versare a Managua.

Si richiedera’ un contributo minimo al progetto.

 

LE ISCRIZIONI SI CHIUDERANNO  AL RAGGIUNGIMENTO DI 12 PARTECIPANTI.

 

PER ISCRIZIONI E INFORMAZIONI

Roma:

sito web: www.itanicaroma.org      email: itanica.roma@libero.it      tel. cell.: 3205629133

Milano:

sito web: www.itanica.org              email: coordinamento@itanica.org

Bologna:

email:     tmoreschi@libero.it

VIDEO:

LA LOTTA E’ UNA

tessera2010-221x106Questa prima decade del terzo millennio ha già registrato passaggi significativi in tutta l’America Latina. Tra questi, il ritorno dell’FSLN al potere in Nicaragua. Un abisso di neoliberismo alle spalle che ha segnato il Paese nelle sue viscere; sedici anni pre-rivoluzionari. Nel resto del Continente, nel frattempo, prendeva corpo l’idea di riunire in una unica grande casa risorse e forze che in definitiva avevano decretato il fallimento dell’ALCA. Nasceva l’ALBA (Alianza Bolivariana para los Pueblos de Nuestra América). Aldilà della ondata progressista che ha interessato diverse realtà nazionali, veniva a costituirsi un progetto di unità continentale che si basasse su scambi di solidarietà e non su accordi commerciali. Una inversione netta – culturale e politica ancorché economica e finanziaria – rispetto alla mercificazione tout court che hanno preteso imporre questi anni di capitalismo selvaggio. Recuperare la lezione guevarista di un “blocco latinoamericano” protagonista e non subalterno alle mire espansionistiche del vorace nord. Una lezione anche per noi.

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OCCHI APERTI, AMERICA LATINA

danielfidelgheddafiGli eventi che stanno stravolgendo parte del mondo arabo, fanno sentire la loro eco anche aldilà dell’Oceano, e nonpotrebbe essere altrimenti. La Tunisia, l’Egitto, e ora la Libia.

Proprio quest’ultima, ha suscitato una ondata di commenti e posizioni in America Latina che non possiamo fare a meno di analizzare. Sforziamoci di farlo al netto della inetta copertura mediatica che gli si sta dando, piena di riflessi para-imperialisti e disonestà intellettuale. Una riedizione del marketing informativo della menzogna che ricorda inevitabilmente le fosse comuni di Timisoara e le operazioni militari israeliani nella striscia di Gaza. Le prime, false; le seconde, realizzate nel più totale silenzio della comunità internazionale, costernata a posteriori. Che Gheddafi si fosse rifugiato in Venezuela, è stato smentito nell’arco di una battuta d’agenzia. Che Chávez stia dando appoggio e solidarietà al mandatario libico, è invece vero. E con lui si sono schierati, in forma diverse ma sostanzialmente omogenee, molti altri leader della cosiddetta “America integrazionista”. Daniel Ortega, e soprattutto Fidel Castro. Ora, il punto è che storicamente Gheddafi è stato un “faro” in versione araba (laica, non dimentichiamolo) dell’antimperialismo e dell’anticolonialismo; la sua rivoluzione verde ha stretto rapporti e solidarietà con gran parte del mondo in ebollizione dell’epoca.

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Rassegna Film sul carcere Tre scalini – 6 Marzo

Vi aspettiamo Domenica 6 marzo ore 18.30 allo spazio sociale Oxygene in via San Tommaso d’Aquino 11/A, per il consueto appuntamento con la rassegna cinematografica “Tre scalini” dedicata al mondo del carcere.

 

Trama del film “Tutta colpa di Giuda”:tutta_colpa_d_giuda2

Una regista teatrale d’avanguardia. Un direttore di carcere.
Un cappellano che vuole mettere in scena una Passione.
Venti detenuti che aspettano solo che il tempo passi…
Quando Irena Mirkovic (Kasia Smutniak) accetta di collaborare con don Iridio (Gianluca Gobbi) per la messa in scena in un istituto penitenziario di una paradossale “Passione Pasquale” non sa che quell’esperienza le cambierà la vita. Non solo perché l’incontro con il direttore del carcere Libero Tarsitano (Fabio Troiano) la spingerà a chiudere definitivamente la relazione con il suo fidanzato-attore Cristiano (Cristiano Godano), ma perché presto si troverà di fronte a un problema insolubile. Dopo aver conquistato la fiducia dei detenuti, Irena si rende conto che “dentro” nessuno è intenzionato a fare la parte di Giuda, per motivi che in un carcere sono chiari a tutti. Nonostante le sue insistenze, i “ragazzi” restano fermi nel loro rifiuto e inoltre c’è anche chi rema contro lo spettacolo: suor Bonaria (Luciana Littizzetto), una religiosa inflessibile ma dotata anche di spirito molto pratico. La situazione si sblocca quando Irena ha un’illuminazione: se Giuda non si trova, perché non pensare alla storia di Gesù in un altro modo? Una storia che non preveda tradimento, condanna, punizione e morte ? Una storia che finisca bene ? I detenuti, pur non afferrando le implicazioni filosofiche, apprezzano la scelta: purché sia contro la galera…

USCITA CINEMA: 10/04/2009
REGIA: Davide Ferrario
SCENEGGIATURA: Davide Ferrario
ATTORI: Kasia Smutniak, Fabio Troiano, Luciana Littizzetto, Gianluca Gobbi, Paolo Ciarchi, Cristiano Godano, Francesco Signa, Linda Messerklinger, Angela Vuolo, Christian Konabité, Valentina Taricco, Kaas, Ladislao Zanini, Dante Cecchin,Compagnia “Gap”, Marlene Kuntz