Honduras: I risultati delle elezioni sono stati alterati, dice osservatore dell’Unione Europea

Per Leo Gabriel, nella delegazione europea ci sono state forti discussioni interne per i contenuti del rapporto

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Foto G. Trucchi | Opera Mundi
Tegucigalpa, 30 novembre (Opera Mundi | LINyM)-. Martedí scorso, la Missione d’osservazione elettorale dell’Unione europea,Moe-Ue, ha presentato alla stampa nazionale e internazionale un rapporto preeliminare sulle elezioni in Honduras.Nonostante abbia evidenziato “seri indizi di traffico di credenziali e altre irregolarità” oltre ad un “evidente squilibrio nella visibilità dei vari partiti nei media” e “la mancanza di trasparenza nel finanziamento della campagna elettorale”, la missione ha valutato positivamente “sia la trasparenza del voto, sia il rispetto della volontà dei votanti nello scrutinio”.

 

Il rapporto affermava anche che “il sistema di trasmissione degli atti ha garantito a tutti i partiti strumenti affidabili di verifica dei risultati” divulgati dal Tribunale supremo elettorale, Tse, e si è congratulato con le autorità elettorali per aver raggiunto “una maggiore trasparenza” rispetto alle elezioni precedenti.
 

 

Questi elementi, fondamentali nel testo diffuso dalla Moe-Ue, contrastano con le denunce di irregolarità presentate dal partito Libre, Libertà e rifondazione e dal PAC, Partito Aanticorruzione, che insieme raggiungono quasi il 50% dei voti scrutinati. I candidati dei rispettivi partiti, Xiomara Castro e Salvador Nasralla, non hanno accettato i risultati divulgati dal Tse e sostengono di avere le prove di una presunta frode. Con il 95,29% dei voti scrutinati, il Tse ha dichiarato che il candidato del Partito Nazionale, Juan Orlando Hernandez, “è il vincitore delle elezioni” con il 36,68% dei voti. Al secondo posto si posiziona Xiomara Castro con il 28,80%. Piú staccati Mauricio Villeda, del Partito Liberale, con il 20,26% e Nasralla con il 13,64%.
 

 

Leo Gabriel, giornalista austriaco e membro della Moe-Ue, ha dichiarato in un intervista esclusiva a Opera Mundi che ci sono state molte obiezioni da parte della grande maggioranza dei membri della missione nei confronti della relazione preliminare. Per lui le differenze su quanto accaduto il 24 novembre hanno causato forti discussioni interne. Senza dubbio, i calcoli politici e gli interessi commerciali hanno prevalso e si è preferito chiudere gli occhi di fronte alla alterazione dei risultati e la violazione della volontà espressa nelle urne dal popolo onduregno.
 


Opera Mundi: Qual è la sua opinione sulle elezioni in Honduras?
Leo Gabriel: Abbiamo avuto la possibilità di osservare le elezioni nei seggi e siamo arrivati a conclusioni diametralmente opposte rispetto a quelle del Core Team della Moe-Ue, rispetto alla presunta trasparenza della votazione e dello scrutinio. Ho svolto il mio lavoro nel dipartimento di Cortés, uno dei più popolosi a livello nazionale e mi sono reso conto fin dal principio che il processo elettorale era alterato.
 

OM: Quali sono state le irregolarità osservate?
LG: Ho constatato un grandissimo numero di inconsistenze nel dominio elettorale. Ci sono persone che non hanno potuto votare perché risultavano morte e ci sono stati morti che hanno votato. Era evidente il disordine nei seggi, dove l’alleanza occulta tra i piccoli partiti e il Partito Nazionale sta all’origine della compravendita di voti e credenziali.

Durante la trasmissione dei dati non c’è stata nessuna possibilità di verificare dove venissero inviati i dati ed abbiamo ricevuto informazioni affidabili sul fatto che almeno il 20% dei verbali originali sono stati dirottati verso un server illegale che li ha occultati.

Parlare di trasparenza con tutto quello che è successo domenica scorsa è una barzelletta, prima di tutto, noi osservatori dobbiamo essere onesti e comunicare quello che veramente abbiamo visto.

OM: Perché allora, il coordinamento della Moe-Ue dice nel suo rapporto che la votazione e il conteggio sono stati “trasparenti”?
LG: Alcuni di loro credono veramente a quello che gli racconta il Tse, ma in generale ci sono ragioni politiche ed economiche più profonde. Il colpo di Stato del 2009 ha colpito e screditato l’immagine dell’Honduras nel mondo, rallentando l’implementazione dell’Accordo d’Associazione firmato tra l’Unione europea e il Centroamerica (AdA Ue-Ca). Presentare un processo elettorale limpido e trasparente serve all’Unione Europea per ripulire l’immagine dell’Honduras nel mondo per riavviare questo progetto commerciale.
 
OM: Ho saputo che il contenuto del rapporto preeliminare ha causato forti discussioni interne nella missione della UE
LG: Nella riunione generale di valutazione, la maggioranza dei colleghi che come me ha osservato le elezioni “in loco”, nel terreno, è d’accordo sul fatto che ci siano state le irregolarità che ho appena descritto. Nessuno ha difeso il contenuto del rapporto in relazione alla trasparenza del processo e questo si è scontrato con l’intransigenza del Core Team della Moe-Ue, che non ha voluto cedere nemmeno di un millimetro. Abbiamo proposto di discutere più approfonditamente la questione, prendendo in considerazione quello che avevamo visto e suggerendo modifiche al testo, ma hanno rifiutato decisamente. 
 
OM: Pensa che i risultati del TSE non rispettino quello che veramente il popolo honduregno ha espresso nelle urne?

LG:  Penso che il Tse abbia tirato fuori i risultati dalla manica secondo un calcolo politico ben preciso

OM: Sarebbe a dire che era tutto preparato?

LG: Sì, perché questi risultati non hanno nessun fondamento e la velocità con cui hanno presentato i primi dati lo dimostrano. Senza dubbio, spero che i partiti che stanno denunciando la frode abbiano la capacità e la volontà di presentare, in maniera sistematica e in tutto il paese, le copie di tutti i verbali, confrontandole con i dati presentati dal Tse. In questo modo la verità verrà alla luce.
 
OM: Questo sarebbe un colpo molto duro per la credibilità di queste missioni di osservazione
LG: Chiaro. Quello che mi chiedo è: come è possibile che il Core Team della Moe-Ue non abbia nemmeno nominato nel suo rapporto che ci sono partiti, che rappresentano quasi il 50% dei voti scrutinati, che non stanno riconoscendo i risultati e che denunciano gravi irregolarità e una frode?
 
OM: Che senso ha allora queste missioni di osservazione?
LG: L’esempio dell’Honduras non è generalizzabile, perché ci sono altri esempi in cui le missioni dell’Ue hanno avuto un ruolo importante e hanno affrontato la mancanza di trasparenza nei processi elettorali. Qui hanno prevalso ragioni politiche, economiche commerciali e anche di partito.
 
Fonte Originale: Opera Mundi (portoghese)
Fonte in spagnolo: LINyM

Traduzione: Sergio Orazi