Per Leo Gabriel, nella delegazione europea ci sono state forti discussioni interne per i contenuti del rapporto
Opera Mundi: Qual è la sua opinione sulle elezioni in Honduras?
Leo Gabriel: Abbiamo avuto la possibilità di osservare le elezioni nei seggi e siamo arrivati a conclusioni diametralmente opposte rispetto a quelle del Core Team della Moe-Ue, rispetto alla presunta trasparenza della votazione e dello scrutinio. Ho svolto il mio lavoro nel dipartimento di Cortés, uno dei più popolosi a livello nazionale e mi sono reso conto fin dal principio che il processo elettorale era alterato.
OM: Quali sono state le irregolarità osservate?
LG: Ho constatato un grandissimo numero di inconsistenze nel dominio elettorale. Ci sono persone che non hanno potuto votare perché risultavano morte e ci sono stati morti che hanno votato. Era evidente il disordine nei seggi, dove l’alleanza occulta tra i piccoli partiti e il Partito Nazionale sta all’origine della compravendita di voti e credenziali.
Durante la trasmissione dei dati non c’è stata nessuna possibilità di verificare dove venissero inviati i dati ed abbiamo ricevuto informazioni affidabili sul fatto che almeno il 20% dei verbali originali sono stati dirottati verso un server illegale che li ha occultati.
Parlare di trasparenza con tutto quello che è successo domenica scorsa è una barzelletta, prima di tutto, noi osservatori dobbiamo essere onesti e comunicare quello che veramente abbiamo visto.
OM: Perché allora, il coordinamento della Moe-Ue dice nel suo rapporto che la votazione e il conteggio sono stati “trasparenti”?
LG: Alcuni di loro credono veramente a quello che gli racconta il Tse, ma in generale ci sono ragioni politiche ed economiche più profonde. Il colpo di Stato del 2009 ha colpito e screditato l’immagine dell’Honduras nel mondo, rallentando l’implementazione dell’Accordo d’Associazione firmato tra l’Unione europea e il Centroamerica (AdA Ue-Ca). Presentare un processo elettorale limpido e trasparente serve all’Unione Europea per ripulire l’immagine dell’Honduras nel mondo per riavviare questo progetto commerciale.
OM: Ho saputo che il contenuto del rapporto preeliminare ha causato forti discussioni interne nella missione della UE
LG: Nella riunione generale di valutazione, la maggioranza dei colleghi che come me ha osservato le elezioni “in loco”, nel terreno, è d’accordo sul fatto che ci siano state le irregolarità che ho appena descritto. Nessuno ha difeso il contenuto del rapporto in relazione alla trasparenza del processo e questo si è scontrato con l’intransigenza del Core Team della Moe-Ue, che non ha voluto cedere nemmeno di un millimetro. Abbiamo proposto di discutere più approfonditamente la questione, prendendo in considerazione quello che avevamo visto e suggerendo modifiche al testo, ma hanno rifiutato decisamente.
OM: Pensa che i risultati del TSE non rispettino quello che veramente il popolo honduregno ha espresso nelle urne?
LG: Penso che il Tse abbia tirato fuori i risultati dalla manica secondo un calcolo politico ben preciso
OM: Sarebbe a dire che era tutto preparato?
LG: Sì, perché questi risultati non hanno nessun fondamento e la velocità con cui hanno presentato i primi dati lo dimostrano. Senza dubbio, spero che i partiti che stanno denunciando la frode abbiano la capacità e la volontà di presentare, in maniera sistematica e in tutto il paese, le copie di tutti i verbali, confrontandole con i dati presentati dal Tse. In questo modo la verità verrà alla luce.
OM: Questo sarebbe un colpo molto duro per la credibilità di queste missioni di osservazione
LG: Chiaro. Quello che mi chiedo è: come è possibile che il Core Team della Moe-Ue non abbia nemmeno nominato nel suo rapporto che ci sono partiti, che rappresentano quasi il 50% dei voti scrutinati, che non stanno riconoscendo i risultati e che denunciano gravi irregolarità e una frode?
OM: Che senso ha allora queste missioni di osservazione?
LG: L’esempio dell’Honduras non è generalizzabile, perché ci sono altri esempi in cui le missioni dell’Ue hanno avuto un ruolo importante e hanno affrontato la mancanza di trasparenza nei processi elettorali. Qui hanno prevalso ragioni politiche, economiche commerciali e anche di partito.
Fonte Originale: Opera Mundi (portoghese)
Fonte in spagnolo: LINyM
Traduzione: Sergio Orazi