Noi puoi uccidere un’idea se la sgomberi.

Alla Scuola e Cultura Popolare di Via Nola 5 si sono presentati all’alba con ruspe tronchesi e assetto antisommossa.

L’opera di demolizione è iniziata in sordina, quando la città ancora dormiva. Come fanno i topi d’appartamento, in definitiva. Come chi deve nascondersi dalla luce del sole per non rendere pubbliche le proprie malefatte. La città dormiva ma la cittadinanza sta con gli occhi ben aperti quando si continuano a commettere ingiustizie in nome della “legalità” e della “sicurezza”. Da anni Scup promuove propone e produce spazi di libertà in un tessuto sociale sempre più lacerato, in balia di amministrazioni di centro-qualsiasicosa che non riescono a dare risposte neanche alle esigenze basilari della popolazione.

Alla mercé di palazzinari e lobbies politiche. L’autorganizzazione, la occupazione di immobili che giacciono in alcuni cimiteri sociali, perché tali sono diventate molte zone delle nostre metropoli, fa paura. Ancor più l’idea, a volte, che la sua realizzazione; che strappare ai soliti esecutori del Sacco di Roma attraenti proprietà “in disuso” da trasformare nell’ennesimo centro commerciale o nell’ennesima palazzina in mano a privati. La socialità, lo sport popolare, la cultura, non hanno diritto di cittadinanza in territori urbani dove sembrano destinati a scomparire la solidarietà e il bene comune. Prevale invece la in-cultura della diffidenza, della guerra tra poveri, del disprezzo per qualsiasi cosa suoni a “diverso”; di ogni tipo di razzismo e fascismo.

Prevale, e rischia di affermarsi, un modello di società che riproduce pari pari quello della expo milanese: una immensa vetrina che luccica e abbaglia al cui interno si consuma il rito della sepoltura di ogni tipo di diritto. Un modello di società che ricalca il modus operandi del capitalismo, che seguita imperterrito a perseguire il suo obiettivo di privatizzare i profitti e pubblicizzare le perdite.

Le giunte che si sono susseguite in tutti questi anni, aldilà del “colore” che dovrebbe caratterizzarle, avranno forse modalità diverse ma una cosa in comune: desertificare il dissenso. Si promette per non mantenere, tagli lineari ai servizi essenziali per le persone, controllo sociale spacciato per sicurezza, totale mancanza di risposte all’emergenza abitativa, continue intimidazioni nei confronti di spazi sociali autogestiti. Gestione mafiosa della cosa pubblica, mafia negli appalti. C’è una sola occupazione, illegale illegittima e realmente pericolosa, che bisognerebbe sgomberare; quella del Mondo di Mezzo sugli scranni del potere di questa città.

Per farlo c’è bisogno di una opposizione sociale che mantenga al suo interno le tante realtà che la animano, e tra innumerevoli difficoltà per un generale impoverimento culturale ancorché economico, e che invece sono diventate target per la voracità neoliberista e per i neo-asfaltatori che la la sostengono e l’alimentano.

Totale solidarietà a Scup!. Non si uccide una idea se la sgomberi.

Associazione Italia-Nicaragua;

Autorecupero SanTommaso;

Rete di Solidarietà con la Rivoluzione Bolivariana – “Caracas ChiAma”;

Spazio Oxygene;

 

S.CU.P-web

 

La resistenza di KOBANE e la lotta del popolo KURDO

kobane20F

 

 

 

Un incontro per ascoltare le impressioni di chi ha visitato il campo profughi di Suruc, raccogliere aiuti per appoggiare le attività di Rojava Calling e della Mezzaluna Rossa Curda, discutere su un tentativo di autodeterminazione democratica e resistente in un contesto di violenza che l’Occidente ha contribuito ad alimentare salvo poi doverne istericamente gestire le conseguenze.

INTERVENITE E DIFFONDETE

“Mettiamo in comune la nostra terra, acqua, energia, costruiamo una vita democratica libera.”
Abdullah Ocalan

II Incontro Europeo di Solidarietà con la RPS. Dichiarazione Finale

Foto di Gruppo

Riuniti/e a Roma il 21-22-23 novembre 2014, accolti/e dall’Associazione Italia-Nicaragua, i/le delegati/e provenienti da diverse organizzazioni di solidarietà di Austria, Belgio, Catalogna, Spagna, Francia, Galles, Italia, Regno Unito, Svezia e Svizzera, hanno dato vita al II INCONTRO EUROPEO DI SOLIDARIETÀ CON LA RIVOLUZIONE SANDINISTA (RPS).
Riconosciamo nell’FSLN e nel Governo Sandinista, la continuità della RPS che ha restituito i diritti a donne, uomini, bambini/e. Riconosciamo anche il moltiplicarsi di nuovi programmi sociali, culturali, di rafforzamento politico ed economico dei/delle nicaraguensi tramite progetti sociali ed economici volti a sradicare la povertà. In base a ciò si decide:

  1. la costituzione del Comitato Europeo di Solidarietà con la RPS.
  2. L’approvazione del “Piano di Brigate europee internazionaliste per il 2015 di formazione politica in solidarietà con la RPS”.
  3. Consegnare al Governo della Repubblica Bolivariana del Venezuela, la proposta di una Giornata Mondiale della Solidarietà da organizzarsi il 5 marzo 2015, data che coincide con il secondo anniversario della morte del Presidente Hugo Chávez Frías, contro l’espansione della NATO e la concentrazione economica e finanziaria che l’imperialismo, tramite il TTIP, vuole imporre ai popoli del mondo.
  4. Ridare vita ai gemellaggi già esistenti con i municipi nicaraguensi e promuovere la creazione di nuovi.
  5. Commemorare e celebrare il 35° Anniversario della Crociata Nazionale di Alfabetizzazione con tutte le organizzazioni presenti all’incontro.
  6. Riaffermare il nostro impegno internazionalista di continuare a lavorare a fianco del Fronte Sandinista di Liberazione Nazionale in solidarietà con il popolo nicaraguense rafforzando i programmi sociali già esistenti contro la povertà, per l’uguaglianza sociale, il cooperativismo e lo sviluppo sostenibile del paese.
  7. Aderire al Manifesto della Piattaforma globale contro le guerre “NO ALLA GUERRA – NO ALLA NATO”.
  8. Appoggiare la proposta dell’FSLN di celebrare un Incontro Internazionalista di Solidarietà con la RPS e il popolo nicaraguense a luglio del 2015 a Managua.
  9. Rinforzare gli attuali mezzi di comunicazione della solidarietà europea con la RPS per migliorare l’efficacia della lotta contro l’assedio mediatico.
  10. Promuovere un Incontro con i movimenti sociali europei di   solidarietà con l’ALBA.

 

Roma,  23  novembre 2014

(In allegato il Manifesto “NO alle guerre NO alla NATO” e
la “Proposta per una Giornata Mondiale di Solidarietà Internazionalista contro la NATO e il TTIP” – in Spagnolo)
Acuerdos 2º Encuentro Europeo de Solidaridad con la R. P. S. – ROMA (PDF)

II INCONTRO EUROPEO IN SOLIDARIETÀ CON LA RIVOLUZIONE POPOLARE SANDINISTA – ROMA 2014

Locandina_2Encuentro_bordo_800x1073Ora più che mai, come internazionalisti, dobbiamo rafforzare il lavoro si Solidarietà con i popoli dell’America Latina nell’enorme sforzo di sconfiggere il capitalismo e la povertà che continuano a minacciare il subcontinente. Il Nicaragua, così come tutti i paesi dell’ALBA è in prima linea in questo sforzo di portare avanti le conquiste della Rivoluzione Popolare Sandinista. Noi, le associazioni, le strutture e tutti i movimenti sociali che nel corso degli anni abbiamo avuto un ruolo significativo nell’appoggio di questo cammino di liberazione, vogliamo rinnovare e riattivare il nostro impegno.

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ALBA Dieci anni del processo latinoamericano per la costruzione di un’area anticapitalista in America Latina

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“….Le nostre frontiere non sono confini geografici, sono frontiere di classe, sono frontiere rivoluzionarie, sono frontiere ideologiche!….”

Venerdì 28 Marzo alle ore 17
Garage Zero via Treviri
(parc
heggio Largo Spartaco, M Numidio Quadrato)

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Colombia : Solidarietà alle comunità colombimane in lotta per la terra e al media attivista italiano Bruno Federico

bruno-federicoNella Giornata del 3 dicembre una missione composta da diversi osservatori che accompagnava la comunità del villaggio Pitalito è stata oggetto di una aggressione armata, nella quale fortunatamente non si sono riscontrati feriti.

Obiettivo della sparatoria, organizzata dal latifondista locale Juan Manuel Fernandez de Castro, era difendere il violento furto di milioni di ettari da parte di grandi proprietaari terriei, palmicoltori e imprenditori minerari.  Da settimane nel Municipio di  Curumaní nella regione colombiana del Cesar, comunità contadine lottano per rientrare in possesso della terra  dopo essere state cacciate dai paramilitari al soldo dei grandi proprietari terrieri, delle multinazionali e con la complicità del governo.

Alla missione partecipava anche Bruno Federico, attivista italiano da anni impegnato nel lavoro di documentazione dei conflitti in Colombia autore, fra gli altri, del documentario “El Gigante” che racconta la lotta di resistenza di contadini e pescatori contro la diga El Quimbo che ENEL sta costruendo nella regione del Huila.

Solo poche settimane fa avevamo denunciato l’assassinio di un sindacalista del Sinaltrainal, omicidio avvenuto a poche ore dall’inizio di uno sciopero dei lavoratori della Nestlè nella città di Bucamaranga e di un altro sindacalista del settore petrolifero.

Esprimiamo la nostra solidarietà e sosteniamo le comunità contadine di Pitalito, il Comité De Solidaridad Presos Políticos Fcspp., il Movimiento De Víctimas De Crímenes De Estado e tutti i movimienti e organizzazioni colombiane che si battono per la difesa dei diritti umani, della terrà, delle risorse naturali, della vita contro le politiche delle multinazionali e del governo colombiano.

Esprimiamo la nostra solidarietà a Bruno, fratello e compagno di lotta.

Roma 05/12/2013

Confederazione Cobas

Rete StopEnel

Centro sociale ex snia roma

Centro sociale Intifada – Empoli

Radio Onda Rossa

Associazione YAKU – Trento

Re:Common

Comitato Carlos Fonseca

L’Associazione Italia Nicaragua di Livorno

Associazione Italia Nicaragua – Circolo Lionel Rugama – Roma

Associazione Italia Nicaragua Nazionale

Partito della Rifondazione Comunista- Sinistra Europea

Forum dei Movimenti per l’Acqua

Acqua Bene Comune – Trento

Associazione A Sud