Le Maquilas sono imprese di assemblaggio che mettono insieme prodotti già semilavorati importati dai paesi sviluppati. Una volta messi insieme, i prodotti vengono esportati per essere venduti all’estero.
Questo processo ha dei costi molto bassi grazie alle agevolazioni fiscali di cui godono le imprese che investono nelle zone franche dei paesi in via di sviluppo. Le maquilas sono satelliti produttivi di grandi imprese internazionali che possono essere riubicati in qualsiasi momento senza alcun problema.
I governi favoriscono la formazione delle zone franche per attirare, attraverso sostanziose agevolazioni fiscali, gli investimenti stranieri.
Questi stessi governi di paesi ad economia sottosviluppata, non avendo un modello di sviluppo proprio, accolgono le imprese straniere a braccia aperte nella speranza che abbassino, almeno temporaneamente, il tasso di disoccupazione.
Per questo motivo inoltre chiudono gli occhi di fronte alle molteplici violazioni dei diritti lavorativi ed umani deilavoratori di queste imprese.
In Nicaragua operano 121 maquilas che offrono circa 95mila posti di lavoro. Due terzi di queste imprese si occupano di tessili e producono quasi esclusivamente per il mercato nordamericano.
Le maquilas rappresentano un’invenzione delle imprese multinazionali e costituiscono un elemento importante all’interno dei processi di crisi/ristrutturazione del capitalismo e della globalizzazione.
Dopo la seconsda guerra mondiale, fino ai primi anni 70, nei paesi ad economia avanzata ha prevalso il modello di accumulazione fordista caratterizzato dalla produzione in serie di grandi quantitativi di merci destinate ad un mercato molto ampio.
Per vincere la sempre maggiore concorrenza, le imprese transnazionali si vedono obbligate a ridurre i costi di produzione attraverso l’abbassamento dei salari e l’automazione dei processi produttivi più semplici. L’industria tessile che non richiede una tecnologia molto avanzata, si presta facilmente a trasferimenti verso la periferia. In questo modo è sorta la fabbrica globale e il divario tra Nord e Sud si è fatto più grande. Le maquilas forniscono manovalanza non specializzata a bassi costi per portare avanti alcune fasi produttive. In Nicaragua, un’operaia del settore tessile guadagna 0,75 dollari all’ora. Lo stesso lavoro negli Stati Uniti costa circa 10 dollari. Negli anni novanta, gli Stati Uniti hanno perso più di 500 000 posti di lavoro nel settore tessile e più di 200 000 in quello elettronico. Lo stesso processo sta avvenendo da alcuni anni anche in Europa.
L’Associazione Italia-Nicaragua ha seguito sempre da vicino il progetto di rafforzamento dei sindacati e della rappresentanza femminile nelle zone franche di Managua, Masaya e Granada sia con campagne di informazione che con fondi gestiti direttamente dal sindacato del posto.