Sit-in: ENEL giù le mani dall’America Latina

VENERDI 2 MARZO ORE 15,00  – Sotto la SEDE ENEL di ROMA – Vle Regina Margherita 125

CONTRO LA DEVASTAZIONE AMBIENTALE E SOCIALE CHE L’ENEL ESPORTA IN GIRO PER IL MONDO

In Guatemala, In Cile, In Colombia L’ENEL sta portando avanti progetti relativi alla costruzione di DIGHE che devastano il territorio e che non rispettano le scelte e i bisogni delle popolazioni locali, favorendo l’incremento dei profitti per l’impresa.

In Colombia, sul RIO MAGDALENA le comunità contadine, a sostegno delle quali abbiamo già manifestato lo scorso 14 febbraio,  occupano le sponde del fiume per evitare che le sue acque siano deviate.

Il Governo prevede di sgobrarle con la forza tra il 3 e il 6 Marzo.

In Guatemala i lavori per la costruzione di Palo Viejo dovrebbero terminare nei prossimi mesi, mentre in Cile c’è una forte campagna nazionale contro la costruzione del progetto HydroAisèn in Patagonia.

 

Spettacolo Teatrale: Il Cile non è una favola


Domenica 5 Febbraio 2012 ore 18.30

“Il Cile non è una favola”

tratto da “Le rose di Atacama” di L.Sepulveda

Ingresso a sottoscrizione 5 euro.

Via S.Tommaso d’Aquino 11/a (Metro A: Cipro)

Associazione Italia-Nicaragua circolo Leonel Rugama Spazioxygene

Ingresso ore 18.00 – Inizio Spettacolo ore 18.30

A SEGUIRE APERITIVO

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Per alcuni contenuti la visione dello spettacolo NON è consigliata

a bambini e ragazzi di età inferiore ai 12-13 anni.

LA LOTTA E’ UNA

tessera2010-221x106Questa prima decade del terzo millennio ha già registrato passaggi significativi in tutta l’America Latina. Tra questi, il ritorno dell’FSLN al potere in Nicaragua. Un abisso di neoliberismo alle spalle che ha segnato il Paese nelle sue viscere; sedici anni pre-rivoluzionari. Nel resto del Continente, nel frattempo, prendeva corpo l’idea di riunire in una unica grande casa risorse e forze che in definitiva avevano decretato il fallimento dell’ALCA. Nasceva l’ALBA (Alianza Bolivariana para los Pueblos de Nuestra América). Aldilà della ondata progressista che ha interessato diverse realtà nazionali, veniva a costituirsi un progetto di unità continentale che si basasse su scambi di solidarietà e non su accordi commerciali. Una inversione netta – culturale e politica ancorché economica e finanziaria – rispetto alla mercificazione tout court che hanno preteso imporre questi anni di capitalismo selvaggio. Recuperare la lezione guevarista di un “blocco latinoamericano” protagonista e non subalterno alle mire espansionistiche del vorace nord. Una lezione anche per noi.

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OCCHI APERTI, AMERICA LATINA

danielfidelgheddafiGli eventi che stanno stravolgendo parte del mondo arabo, fanno sentire la loro eco anche aldilà dell’Oceano, e nonpotrebbe essere altrimenti. La Tunisia, l’Egitto, e ora la Libia.

Proprio quest’ultima, ha suscitato una ondata di commenti e posizioni in America Latina che non possiamo fare a meno di analizzare. Sforziamoci di farlo al netto della inetta copertura mediatica che gli si sta dando, piena di riflessi para-imperialisti e disonestà intellettuale. Una riedizione del marketing informativo della menzogna che ricorda inevitabilmente le fosse comuni di Timisoara e le operazioni militari israeliani nella striscia di Gaza. Le prime, false; le seconde, realizzate nel più totale silenzio della comunità internazionale, costernata a posteriori. Che Gheddafi si fosse rifugiato in Venezuela, è stato smentito nell’arco di una battuta d’agenzia. Che Chávez stia dando appoggio e solidarietà al mandatario libico, è invece vero. E con lui si sono schierati, in forma diverse ma sostanzialmente omogenee, molti altri leader della cosiddetta “America integrazionista”. Daniel Ortega, e soprattutto Fidel Castro. Ora, il punto è che storicamente Gheddafi è stato un “faro” in versione araba (laica, non dimentichiamolo) dell’antimperialismo e dell’anticolonialismo; la sua rivoluzione verde ha stretto rapporti e solidarietà con gran parte del mondo in ebollizione dell’epoca.

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Rassegna di cinema migrante

MAGGIO – GIUGNO 2010

Il ciclo di filmografia latino-americana lascia il posto a quattro nuovi appuntamenti che hanno come filo conduttore l’immigrazione, affrontata con stili cinematografici molto diversi tra loro. 

welcome
VENERDI’ 21 maggio: WELCOME (reg. P. Lioret – FRA 2009)

come un uomo sulla terra

VENERDI’ 28 maggio: COME UN UOMO SULLA TERRA (A. Segre – ITA 2008) 

cover boy-100

VENERDI’ 04 giugno: COVER BOY-L’ultima rivoluzione (C. Amoroso – ITA 2006) 

VENERDI’ 11 giugno: AFRICA PARADIS ( S. Amoussou – BENIN/FRA 2006) 

In via S. Tommaso D’Aquino 11/a, sempre con proiezione alle ore 21, sempre con Cine-Bar per rifocillarsi dalle ore 20. 
Italia-Nicaragua, circolo di Roma e l’Associazione culturale OxygeneINTERVENITE e DIFFONDETE…