Honduras – campamento in Zacate Grande

campamento_zacate_grandeIl C.I.C.A. insieme ad organizzazioni di base e con il COFADEH,  sta lavorando alla costruzione e al rafforzamento di campamentos per osservatori internazionali in Honduras.
La necessità di presenza internazionale nelle organizzazioni e comunità di base, si è fatta più forte a causa dell’aggravarsi delle condizioni in cui si trovano ad operare a seguito del colpo di stato avvenuto nel Giugno 2009.
 
Dall’estate 2011 è attivo un campamento nella comunità di Puerto Grande, nella penisola di Zacate Grande. I/le primi/e campamentisti/e, in tutto una decina, hanno svolto e stanno svolgendo un’importante lavoro di osservazione e accompagnamento nella zona,dove l’organizzazione locale di base, ADEPZA, vive un clima di forte repressione, minacce ai dirigenti,  minacce di sgomberi ecc.
 
 
Perché l’accompagnamento alle comunità?   
 
A causa del colpo di stato e dell’aggravarsi delle violazioni sistematiche ai diritti umani,é sorta la domanda da parte di diverse comunità  appartenenti ai movimenti popolari di un accompagnamento permanente, attraverso una continua presenza di campamentisti nazionali ed internazionali nei loro territori dove la popolazione viene minacciata ed é vittima della repressione.
 
Corso di formazione x attivisti
Per le persone interessate vengono organizzati corsi di formazione prima della partenza.
Info: Per maggiori informazioni vista il sito del C.I.C.A. http://www.puchica.org/

FERMIAMO LA DISTRUZIONE DEI FIUMI IN AMERICA LATINA

20 MARZO DALLE 19.00  EX-SNIA

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COMITATO CARLOS FONSECA, RETE ITALIANA DI SOLIDARIETA’ CON LA COLOMBIA, PATAGONIA SENZA DIGHE, CSOA EX-SNIA, CAMPAGNA DI SOLIDARIETA’ CON LE COMUNITA’ IXILES DEL GUATEMALA, CAMPAGNA PER LA RIFORMA DELLA BANCA MONDIALE, CONFEDERAZIONE COBAS, A SUD, ASSOCIAZIONE ITALIA-NICARAGUA/ROMA – SUTTVUES. ASS. AMICIZIA ITALIA MAPUCHE

CSOA Ex-Snia Viscosa – Martedì 20 marzo – ore 19.00

FERMIAMO LA DISTRUZIONE DEI FIUMI IN AMERICA LATINA
 
Le multinazionali dell’idroelettrico, prima fra tutte l’italiana ENEL, stanno conducendo un’aggressiva battaglia per costruire centinaia di impianti idroelettrici in tutto il continente. Dalla Patagonia cilena alle terre indigene del Guatemala, dalla Colombia all’Amazzonia, grazie ai meccanismi del protocollo di Kyoto oggi le multinazionali possono avere doppi guadagni dal settore idroelettrico. I risultati sono: distruzione degli ecosistemi, delle economie locali, violazioni dei diritti delle comunità indigene e contadine. Come in Val di Susa i governi rispondono con la repressione alle proteste delle popolazioni locali.
Come costruire una campagna di resistenza globale?


Ne parliamo con:

Baltazar de la Cruz (Sindaco indigeno di San Felipe Chenlà – Guatemala)
Ivanei Maria Farina Dalla Costa e Iury Charles Paulino Bezerra (Movimentos dos antigidos por barragens)
Bruno Federico (Comitato Carlos Fonseca – in collegamento skype dalla Colombia)
partecipanti al viaggio di solidarietà nella Patagonia cilena (Patagonia senza dighe)

modera Enzo Vitalesta (Forum Italiano Movimenti per l’acqua)

Sit-in: ENEL giù le mani dall’America Latina

VENERDI 2 MARZO ORE 15,00  – Sotto la SEDE ENEL di ROMA – Vle Regina Margherita 125

CONTRO LA DEVASTAZIONE AMBIENTALE E SOCIALE CHE L’ENEL ESPORTA IN GIRO PER IL MONDO

In Guatemala, In Cile, In Colombia L’ENEL sta portando avanti progetti relativi alla costruzione di DIGHE che devastano il territorio e che non rispettano le scelte e i bisogni delle popolazioni locali, favorendo l’incremento dei profitti per l’impresa.

In Colombia, sul RIO MAGDALENA le comunità contadine, a sostegno delle quali abbiamo già manifestato lo scorso 14 febbraio,  occupano le sponde del fiume per evitare che le sue acque siano deviate.

Il Governo prevede di sgobrarle con la forza tra il 3 e il 6 Marzo.

In Guatemala i lavori per la costruzione di Palo Viejo dovrebbero terminare nei prossimi mesi, mentre in Cile c’è una forte campagna nazionale contro la costruzione del progetto HydroAisèn in Patagonia.

 

Map Roma Nord

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E’ un progetto di mappatura partecipata del territorio di Roma Nord.

Vuole essere uno strumento di connessione e condivisione delle lotte e delle vertenze che si agitano nei quartieri dove abitiamo, lavoriamo, studiamo…….viviamo.

Vuole essere uno strumento di partecipazione orizzontale, aperto a tutt@

Vuole essere uno strumento di conoscenza e inchiesta del nostro territorio, delle sue specificità, dei suoi problemi delle sue prospettive

E’ una presa di parola, una forma di attivazione, un modo per riconquistare gli spazi di vita che ci vengono sottratti ogni giorno dalla precarietà in tute le sue forme