Genova 2001: 10 anni dopo

DIECI CONDANNE

e quindici tra assoluzioni e prescrizioni: è quanto stabilito dai giudici della corte d’Appello di Genova nell’ambito del processo a carico di 25 dimostranti accusati di devastazione e saccheggio durante le manifestazioni del G8 del 2001 a Genova. 
 

«Condanne abnormi»:

questo il commento dell’avvocato Laura Tartarini, che difende alcuni dei manifestanti accusati di devastazione e saccheggio.

Complessivamente si tratta di 98 anni e 9 mesi di reclusione.

«Non sono abituata a criticare così aspramente le sentenze -ha spiegato Tartarini- ma il fatto che nella stessa settimana siano stati assolti i vertici della polizia e condannati i manifestanti, con pene in alcuni casi comparabili al reato di omicidio, fa pensare che per giudicare i fatti di Genova i giudici abbiano usato due pesi e due misure».

GUARDA IL FILM-INCHIESTA

LA TRAPPOLA – Genova 20-21 Luglio 2001

Inchiesta sui fatti di Genova, Carlo Giuliani, i dubbi

 

adesivo-10x100-233

Apocalittici e indignati

blog13 giugno 2011. Passaggio storico. Storico. E allora, nel pieno di questo alieno clima di meritata euforia, concediamoci di parafrasare un Umberto Eco d’annata. E ancora, di passaggio, per il “centrodestra” questi 4 SI ripetuti milioni di volte sono una dannata eco.

Voglio però parlare d’altro, che poi tanto altro non è.

La vittoria dei referendum, è anche la vittoria di Carlo Giuliani. Quest’anno sono dieci anni da Genova; non si celebra. Si fa Memoria. Quella mattanza di regime, l’On. Fini in cabina di regia, aveva l’obiettivo di demonizzare/demolire l’unica istanza di democrazia possibile. Quella dal basso, senza deleghe e senza rappresentatività. Se non quella della propria autodeterminazione. Infatti, i partiti politici del “centrosinistra” accorsero tardivamente, a recinti spalancati e buoi in fuga. La politica della società corre sempre più in fretta della società della politica. Una propone, l’altra dispone. Seattle prima, Genova poi, stavano iniziando la semina di un pensare a venire; stavano dimostrando di quanto sia davvero unico il pensiero di fronte al pensiero unico. L’arrembaggio dei movimenti si sarebbe dovuto scontrare però con la ottusità della reazione e con quella mortifera dei manganelli di ultima generazione. E delle pallottole. Il pianeta arrivava allora all’auge del mercato, tutto si sarebbe convertito in merce e la merce avrebbe governato il tutto. Il trionfo dei cosiddetti accordi commerciali rimpinguava le banche della avenue mentre stritolava le popolazioni delle banlieu. Il mondo scopriva la finanza, la finanza denudava il mondo. Questo potere impalpabile che si era impossessato delle aule parlamentari governava senza mandato, regnava senza pronunciare parola mentre le voci ribelli di milioni e milioni di persone scontavano l’afonia della partecipazione. Ma di lì a poco il protagonismo degli eterni esclusi avrebbe preso il sopravvento: coscienza, conoscenza, organizzazione. Al di fuori degli eterni protagonisti che recitano una sceneggiatura senza mai un happy end.

Leggi tutto “Apocalittici e indignati”

Teatro: Dedicato alle Utopie

teatrogiocondabelli

7 MAGGIO 2011 ORE 21.30

Dedicato alle Utopie

tratto da Il Paese sotto la pelle di Gioconda Belli 

 

 con Silvia Nati
 regia Esther Ruggiero
 immagini sceniche di Vincenzo Caruso
 
“Mi avvicino di due passi, lei si allontana di due passi.Faccio dieci passi, e l’orizzonte si sposta si dieci passi. A cosa serve l’ utopia? Serve a questo, a camminare” (E.Galeano)
 
“Due cose che non ho deciso mi hanno determinato la vita: il sesso con cui sono venuta al mondoe il paese in cui sono nata”.
Sono parole di Gioconda Belli, nicaraguense, giornalista, scrittrice, poetesssa, esponente del Fronte Sandinista di Liberazione, una donna che ha vissuto e che vive con passione l’ Io e il mondo, se stessa e la politica, in un intreccio indissolubile fatto di carne, sangue e di intelligenza.
“Dedicato alle Utopie” di Gioconda Belli, è il racconto della maturazione umana, intellettuale e politica di una ragazza nata sotto la cappa opprimente della dittatura somozista in Nicaragua.
 

La protagonista cammina lungo percorsi di vita che le apriranno strade sempre nuove e sconosciute.
Strade di volta in volta costellate di amori totali e odii assoluti, lastricate di disperazione e esaltazione, disseminate di dubbi e sensi di colpa. Suoi compagni di viaggio saranno le figlie, i compagni e amanti morti. Le riunioni clandestine, le risate degli amici, l’ amore per la propria terra e l’ esilio.
Si disegna così un percorso che, con il dipanarsi del monologo, da personale si trasforma in collettivo, acquistando la forza di un popolo che ha voluto e saputo lottare contro l’ ingiustizia, e ha vinto.

Leggi tutto “Teatro: Dedicato alle Utopie”

Ciao Vittorio

vittorio

Ci sono uomini che lottano un giorno e sono bravi,
altri che lottano un anno e sono più bravi,
ci sono quelli che lottano più anni e sono ancora più bravi,
però ci sono quelli che lottano tutta la vita: essi sono gli imprescindibili.

CIAO VITTORIO